27 novembre 2008

San Benedetto in Val Perlana

16 Novenbre 2008

Questa volta mi sono iscritto ad un’escursione organizza dal CAI, giusto per non fare sempre escursioni in solitaria e conoscere un po’ di gente nuova con la passione della montagna.

Partenza in pulman da Cernusco alle 6.30. Arrivo ad Ossuccio verso le 8.30.
Dalla statale attraversiamo il paese e saliamo per il Sacromonte di Ossuccio.
Il Sacromonte e’ costituito da quattordici cappelle, in stile barocco, che rappresentano i Misteri del Rosario.
Le cappelle, costruite tra il 1630 e il 1700, sono decorate con 230 statue a grandezza naturale. Al culmine della salita si trova il bellissimo Santuario della Beata Vergine del Soccorso. L’intero complesso e’ inserito nel Patrimonio dell’Umanita’ dell’Unesco.


Interno di una cappella

Abbiamo impiegato circa un’ora per salita del Sacromonte, inclusa la visita delle Cappelle e del Santuario.

Santuario della Beata Vergine del Soccorso

Lasciato il Santuario, iniziamo l’escursione vera e propria. Seguendo un sentiero nel bosco che con saliscendi e con l’attraversamento di alcuni torrenti ci porta, in meno di due ore, al Monastero di San Benedetto.


Monastero di San Benedetto

La giornata e’ stupenda, e pur essendo Novembre, il sole e’ caldo, tanto che siamo tutti in maglietta.

Il Monastero sorge in una piccola radura immersa in un bosco di larici.
La chiesa, in stile romanico, ed il monastero sono stati costruiti intorno al 1050. Dopo pochi secoli di attivita’ il monastero fu abbandonato. Ormai ridotto ad un rudere fu restaurato negli anni Cinquanta, dopo un ulteriore abbandono, fu recuperato allo stato attuale negli Novanta. Purtroppo non essendo ritornato in funzione come monastero, c’e’ il rischio che possa ritornare in rovina in un prossimo futuro.

Monastero di San Benedetto

Dopo aver pranzato, e fatto una breve visita alla chiesa, ci incamminiamo per l’antica via di San Benedetto, che scende lungo la Val Perlana fino a giungere nei pressi del Santuario dell’Acquafredda a Lenno. Che raggiungiamo in circa un’ora e mezza di cammino.
Lungo il percorso, vi sono splendidi punti panoramici sul lago e sulle Grigne.


Dopo la visita al Santuario, ci raduniamo al pullman, ma prima di partire assaggiamo alcune torte preparate da alcune socie del CAI.


Ottimo modo per concludere una piacevole escursione.

11 novembre 2008

Sofia - Bulgaria

4 – 5 Novembre 2008

Era da un po’ di tempo che il mio lavoro non mi portava in una “nuova”capitale. Non ero mai stato in Bulgaria e tantomeno a Sofia.

In generale l’aspetto della citta’ e’ quello che ci si puo’ aspettare di trovare in un ex Paese Socialista. Ampi quartieri, di palazzoni popolari brutti e un po’ trasandati. A ben pensarci, nella periferia di Milano, Torino o Roma non e’ molto diverso.
In generale si ha l’impressione di una citta’ un po’ trascurata ma tranquilla, e devo dire che girare anche di sera tardi, non mette timore.
A differenza di cio’ che ci si potrebbe aspettare, in giro non ci sono ne’postulanti, ne’zingari. Si nota sopratutto l’assenza dei cosi’ detti “extra-comunitari”.

Dal punto di vista turistico la citta’ non offre molto. Il centro citta’ e’ dominato da maestosi edifici governativi.


Il monumento piu’ importante e’ la Cattedrale Aleksandar Nevski, chiesa ortodossa in stile bizantino, che francamente abituati come siamo alle nostre cattedrali e chiese, fa ben poco effetto.
Li’ vicino si trova la piccola chiesa di Santa Sofia, che da’ il nome alla citta’.

La strada principale dello “shopping” e’ Vitosha Boulevard. Una strada chiusa al traffico, a parte il tram che passa di rado.
Nella via fanno bella mostra alcuni negozi “italiani” di abbigliamento e di arredamento (il design italiano!!). E diverse filiali di UniCredit, che si e’ comprata una banca locale.

Invidiabile invece e’ la vicinanza del monte Vitosha. Con un’altitudine di circa 2000m, d’inverno e’ una delle stazioni sciistiche piu’ frequentate della Bulgaria.
Gli impianti di risalita sono raggiungibili da Sofia, in una ventina di minuti. Le piste sono tutte illuminate.
I colleghi mi dicono che d’inverno spesso escono dall’ufficio la sera e vanno a sciare fino alle 22:00, ora di chiusura degli impianti.

Devo trovare il modo di organizzare una trasferta invernale!!