28 luglio 2010

Rifugio Sella – Gran Paradiso

2-3 Luglio 2010

Dopo la parentesi a Rodi, eccomi di nuovo in montagna e questa volta in Valle d’Aosta per la precisione nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Punto di partenza Valnontey, qualche chilometro dopo Cogne.
Abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio all’ingresso del paese, e attraversato il ponte sul torrente, ci siamo incamminati sul sentiero che porta al Rifugio Sella.
Il sentiero e’ abbastanza comodo e senza difficolta’, salendo ci guardiamo attorno cercando di scorgere qualche stambecco, ma non ce ne sono. Vediamo pero’ vicino al sentiero i resti di un teschio e di un zampa di uno stambecco che probabilmente e’ morto durante l’inverno.


In cielo si avvicinano nuvoloni neri che non promettono nulla di buono, ma facciamo in tempo ad arrivare al rifugio prima che cominci l’acquazzone.


Pernottiamo al rifugio e la mattina dopo, con calma ci prepariamo per il ritorno.
Vista la bella giornata decidiamo di tornare a Valnontey facendo la traversata dell’ Herbetet. In alcuni tratti il sentiero e’ molto esposto e il rifugista mi consiglia di legare i bambini.



Il paesaggio e’ bellissimo, dominato dal ghiacciaio dell’Herbetet.
Incontriamo alcuni stambecchi che ci osservano dall’alto di alcune roccie. Piu’ avanti, in un vallone, vediamo un branco di camosci, altri ne vediamo su un nevaio.






Il sentiero scorre quasi in piano fino ai capanni dell’Herbetet, dove facciamo sosta per il pranzo.


Da qui il sentiero scende ripido fino alla velle sottostante. Giunti a valle seguiamo il torrente fino a Valnontey. Questo e’ il tratto piu’ noioso e meno suggestivo dell’itinerario, ma e’ ben compensato dalla bellezza della prima parte.

22 luglio 2010

Rodi – Grecia

20-27 Giugno 2010

Beh! Si questa volta un po’ di mare….
Ho passato una settimana di vacanza sull’isola di Rodi, in un resort “all inclusive” a Faliraki. Ogni tanto un po’ di relax non guasta.


Ma restare “immobile” per una settimana intera non ci sono riuscito,e cosi’ ho noleggiato un piccolo fuoristrada con cui abbiamo fatto il giro dell’isola, andando a vedere i posti classici indicati dalle varie guide turistiche.

Prima tappa: Epta Piges, le sette sorgenti. Si tratta di una piccola valle interna, percorsa da un ruscello che ha appunto la carettiristica di nascere da sette “fenditure” nella roccia. I pavoni sono i "padroni di casa".





Seconda tappa: Lindos. Paese dalle caratteristiche case bianche, sovrastato da un’antica acropoli. E’ la meta’ piu’ importante dell’isola e come tale ultra affolata di turisti. Nel parcheggio abbiamo contato piu’ di 40 pulmann che vuol dire almeno 2000 persone. Troppa ressa (e troppo caldo), ci siamo accontentati di vederla da lontano.


Terza tappa: Prassonissi. Forse il punto piu’ bello dell’isola. Si trova alla punta estrema sud. E’ un piccolo promontorio che durante la bassa marea si collega all’isola con un lingua di sabbia. E’ il punto d’incotro di due mari; il Mediterraneo e l’Egeo. L’Egeo, esposto ai venti, e' sempre molto mosso, in contrasto con il Mediterraneo che e' quasi sempre calmo.
Questo e' il paradiso dei surfisti.




Quarta tappa: Petaloudes, la valle delle farfalle. Il nome suggestivo del luogo, fa pensare ad una valle “fantastica” popolata da una gran varieta’ di farfalle variopinte. In realta’ c’e’ una sola specie di farfalle (piuttosto bruttine) che li si radunano nei periodi caldi, attratte dalla resina degli alberi.




Molto bello e’ stato il viaggio lungo il versante ovest dell’isola, da Prassonissi, estremo sud, fino alla valle delle farfalle a nord. Questa parte dell’ isola essendo molto esposta ai venti e’ rimasta molto selvaggia e poco o nulla sfruttata turisticamente.


Quinta tappa: Rodi citta’. Molto bella la parte medioevale racchiusa nelle sue antiche mura. Ogni vicolo e' una scoperta. Da non mancare la via dei Cavalieri e una visita al porto, dove si stagliava il mitico Colosso. Ad indicare il luogo oggi ci sono due colonne sovrastate da statue di cervi, il simbolo dell'isola.