13 agosto 2009

Notte sotto le stelle

30 Luglio 2009

In questi giorni sto leggendo libri sulla montagna. Ho letto “La Montagna Nuda” di Reinhold Messner e “Montagne di una vita” di Walter Bonatti. Tra i tanti episodi citati, in entrambi i libri mi hanno colpito le descrizioni dei bivacchi ad alta quota. Sia Messner che Bonatti hanno trascorso notti seduti nel ghiaccio ad oltre 8000 metri, protetti dalla sola giacca a vento.

Bonatti racconta che da giovane, per prepararsi alla prima invernale sulle Tre Cime di Lavaredo, era solito salire d’inverno in Grigna e li’ passare la notte prima di affrontare qualche parete di allenamento.
La cosa mi ha incuriosito parecchio e mi ha dato lo spunto per fare una “prova” di bivacco (comodo) alla prima occasione.

L’occasione e’ arrivata per il 30 luglio, quando sono stato invitato alla consueta ”mangiata” al Rifugio Lecco (Piani di Bobbio) organizzata dal padre di un mio amico.
Quindi invece che salire la mattina in cabinovia, sono salito a piedi la sera prima, percorrendo il sentiero che porta al Rifugio Buzzoni (vedi post del 20/10/2008).
Quando sono giunto al Passo del Gandazzo ormai era buio. Ho proseguito oltre, illuminando il sentiero con la lampada frontale.
Arrivato al Passo del Cedrino, ho cercato un pianoro erboso a lato del sentiero e mi sono sistemato per passare la notte all’aperto.
Mi ero portato un pile ed un sacco a pelo leggero, ma nonstante fosse Luglio, la notte e’ stata piuttosto fredda. Inoltre non mi aspettavo cosi tanta umidita’, alla mattina ero completamente bagnato.

La mia “ridicola” esperienza di bivacco mi e’ stata sufficente per capire quale tormento sia un bivacco serio in montagna.

L’aspetto positivo e’ venuto dal cielo, era tanto tempo che non vedevo cosi’ tante stelle, nonstante ci fosse anche qualche nuvola.

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