24 settembre 2008

Escursione Ghiacciaio Presena

15 Agosto 2008 (Ferragosto)

Sono arrivato con il camper al Passo Tonale intorno alle 12.30. Il cielo e’ coperto e non promette nulla di buono. Comunque decido di fare una “sgambatina” per non “sprecare” il pomeriggio.

Salgo al Passo Paradiso con la cabinovia. La seggiovia invece non funziona, un fulmine in mattinata ha mandato in tilt il sistema di controllo. Poco male non avevo intenzione di prenderla.



Mi incammino e dopo 30 minuti arrivo alla capanna Presena ai piedi del ghiacciaio.
C’ero stato a sciare lo scorso inverno, e mi aspettavo un ghiacciaio molto piu’ ampio, ma sicuramente c'era solo tanta neve, dato che ora il ghiacciaio non c’e’ quasi piu’.
Che delusione!!



Cio' che resta del ghiacciaio

Il ghiacciaio e' coperto in parte con teli in geotessuto (mai sentito nominare). Ci sono cartelli che chiedono di non camminarci sopra.
Parlo con l’addetto alla seggiovia, mi dice che una volta ghiacciaio copriva tutto l'avallamento, ora sta scomparendo a vista d’occhio. Secondo lui tempo 4 – 5 anni e non ci sara’ piu’ niente. E' l’effetto del surriscaldamento globale.



Il ghiacciaio coperto da teli

Il tempo volge sempre piu’ al brutto, tira un forte vento, piove e grandina insieme, e’ meglio che mi sbrighi a ritornare alla cabinovia.

Nei pressi della cabinovia c’e’ il “Sentiero dei Fiori”, visto che il tempo mi da una piccola tregua, mi incammino sul sentiero, perche’ sono incuriosito da un “rudere” che vedo un po’ piu’ in alto.
Si tratta di una postazione di trincea. Qui durante la Prima Guerra Mondiale si sono svolte alcune delle battaglie piu’ cruente, su un terreno difficilissimo, e con un clima rigido per buona parte dell’anno. Basta vedere che tempo c’e’ oggi, che ricordo e’ Ferragosto.

Mi sono calato in un tratto di trincea per immaginare come potevano stare i soldati in guerra.
La guerra e’ sempre un “affare” terribile, ma la guerra di trincea deve essere stata veramente terribile.


Un tratto di trincea

Stare acquattato in questo corridoio di pietra mi da angoscia. Mi e’ proprio difficile immaginare cosa abbiano provato i giovani ventenni, che hanno combattuto dentro queste trincee patendo freddo e fame. Sempre con il rischio di morire, e molti sono morti quassu’.
Mi e’ tornato in mente “Niente di nuovo sul Fronte Occidentale” di Erich Maria Remarque che racconta la tragedia della guerra in trincea. Mi sa che lo rileggero’.

Preso da queste riflessioni, mi trovo immerso nella nebbia, quasi non vedo piu’ il sentiero, sento qualche tuono, meglio sbrigarsi a scendere, il tempo si sta mettendo proprio al brutto.

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